La Spigola “SeaBass” riesce a vivere in ambienti diversi, anche in relazione alle diverse fasi del ciclo biologico. In acque marine costiere, fino a circa 100 metri di profondità; estuari, lagune e laghi costieri.
È un predatore di taglia grande (raggiunge la lunghezza totale di circa un metro e il peso di 12-14 kg). Gli adulti conducono vita solitaria in ambiente marino costiero, occupando di norma le acque superficiali. I giovani, che presentano una livrea caratterizzata da piccole macchie scure sui fianchi, hanno una spiccata tendenza al gregarismo. Dopo la riproduzione e lo sviluppo embrionale, che hanno luogo in mare durante l’inverno, gli avannotti penetrano nelle lagune e negli estuari, dove trovano condizioni termiche e trofiche ottimali per lo svolgimento delle fasi iniziali del ciclo biologico. Quando la temperatura dell’acqua scende sotto i 10° la distribuzione si concentra su zone più ristrette dove anche la sola differenza di 1-2° gradi in più dell’acqua rende più gradevole la sua permanenza.
La temperatura dell’acqua per la spigola
Condiziona moltissimo l’attività della spigola. Le basse temperature dell’acqua giocano un ruolo molto importante. Sotto i 15°C, spingono le spigole verso il sotto-costa tra i fondali più bassi dove le mareggiate aprono veri e propri banchetti per nutrirsi. Con questo si riesce ad avere un idea di come scegliere gli orari sia d’inverno che d’estate.
D’inverno non esiste un orario preciso, le ho allamate in quasi tutti gli orari, ma ci sono dei piccoli dettagli che la spingono sotto riva. Anche se l’acqua e fredda non vive sotto costa.
- Valutare una giornata non soleggiata, perché gli da fastidio il sole.
- In fase di una bella scaduta “E molto pigra, gli piacciono prede facili”.
- Di sicuro nella fase di alba \ tramonto del sole.
- Di notte con luna piena sicuramente e il momento migliore per i grossi esemplari.
- Preferire gomme di piccola dimensione, rispetto ad hard bait o gomme oltre i 10 cm.
Il punto 4 e fondamentale, dato che è il momento migliore dove ne ho prese tantissime e belle grandi.
Il punto 5 ancor di più. L’utilizzo di piccole gomme ci farà avere più allamate, perché la spigola non possedendo denti, deve ingoiare il suo pasto. Pensate ad un cefalo di 12 cm ingoiato vivo, quando si trova all’interno dello stomaco, per difendersi apre le pinne dorsali “Appuntite e pungenti”. Di sicuro non sarà un bel pasto che verrà digerito molto facilmente. Infatti attacca sempre dalla testa le prede grandi, per evitare di fargli apire le pinne dorsali, quando sono all’interno della sua bocca”.
D’estate date le alte temperature è possibile insidiarla solo di mattina presto o al tramonto e nelle ore notturne “quando le temperature dell’acqua sono base”. Evitate di stare ore e ore sotto il sole che di sicuro farete cappotto è vi beccate un insolazione.
Dove possiamo insidiare la spigola da riva?
Beh al primo posto sui fondali rocciosi, perché ama nascondersi tra gli scogli è attendere le sue prede che passano per attaccarle. Altro posto amato dalla spigola è nei pressi delle foci, dove attende le sue prede in difficolta date le forti correnti che si creano. Come già detto prima, e molto pigra.
E quando non abbiamo fondali rocciosi o foci?
Di sicuro diventa più difficile la ricerca, ma ama nascondersi anche in buche sotto costa, le quali si formano dopo una bella scaduta. Caratterizzata da onda lunga e acqua velata, lo spot che ci occorre è una spiaggia la quale sarà accarezzata dalle onde schiumose profumate di iodio!
Individuare il canale di uscita sarà sicuramente un grande vantaggio, per l’occasione valuteremo alcuni dettagli per non avere difficoltà nel posizionarci nel punto giusto.
Ci occorreranno pochi minuti di analisi, cominciando ad osservare i comportamenti delle onde perché hanno la capacità di riportare il fondale sottostante. Sicuramente dove noteremo un’onda più bassa, con molta probabilità vi è un fondale dissestato caratterizzato da una buca e di conseguenza delimitata da una secca. Quindi posizionandoci in parallelo con la buca sarà senza dubbio un grande inizio!
Individuata la migliore posizione, non resta che assemblare il giusto sistema pescante. Di solito la battuta di pesca è praticata in una condizione di mare in scaduta, quindi avremo una corrente abbastanza semplice da gestire.
I venti saranno fondamentali per definire la possibilità di affrontare una bella spinnata per avere lanci più lunghi a nostro favore. Come dice un vecchietto dove vado a pesca, che di esperienza ne ha “quando il vento soffia dalla costa, spinge i pesci verso il mare”.
Con l’aumentare della taglia cambiano le abitudini alimentari. Gli adulti sono predatori voracissimi, che cacciano soprattutto pesci e in misura minore crostacei e molluschi.
Il periodo riproduttivo va da dicembre a marzo, quando la temperatura arriva a 14 gradi, le femmine stazionano in acqua bassa. Di solito la femmina è più grande, viene circondata dai maschi più piccoli.
Quali artificiali per lo spinning alla spigola dalla spiaggia?
Per insidiarle con la tecnica dello spinning vanno bene piccoli wtd, minnow, ondulanti ma soprattutto le gomme “le più infallibili”. Le più usate sono shad o vermi in silicone dai 5-10 cm montati su teste piombate o cheburashka con amo offset o montatura carolina rig.
Non sottovalutare una montatura con bombarda e raglou o shad da 5-6 cm, che per me rimane la tecnica per eccellenza ed infallibile per fregarla, ma su questo farò un articolo dedicato.