Lo sfirenide in questione è una specie pelagica che può raggiungere anche i dieci chilogrammi di peso e oltre, anche se la taglia media delle catture si attesta intorno ai due/tre chili.
Elementi fondamentali per avere successo
Per ottimizzare la propria tecnica di pesca al barracuda, è essenziale comprendere alcuni aspetti chiave del comportamento di questo predatore. Il barracuda è un cacciatore visivo, che si affida principalmente alla vista per rilevare e inseguire le prede. Questo significa che le condizioni di visibilità sott’acqua giocano un ruolo cruciale nella pesca. Acque limpide e soleggiate potrebbero richiedere l’uso di esche più sottili e colorazioni naturali, mentre in condizioni di acque torbide, esche più vivaci e rumorose possono essere più efficaci per attirare l’attenzione del pesce.
- Tecnica di lancio e recupero: variazione di velocità e profondità.
- Identificazione delle zone di pesca: strutture sommerse, scogliere, relitti.
- Ferraggio: tempestivo e deciso, nel recupero dare altri colpi di ferrata per allamarlo meglio.
- Controllo del combattimento: gestione della frizione e utilizzo della flessibilità della canna.
Per avere successo nello spinning al barracuda, osservare attentamente l’ambiente circostante e cercare segni di attività di pesce, come banchi di piccoli pesci o uccelli che si tuffano. Una volta individuata l’area giusta, la tecnica di lancio e recupero diventa cruciale. Variare la velocità e la profondità del recupero può stimolare un attacco. Inoltre, una ferrata tempestivo e decisa è essenziale nel momento in cui si avverte un attacco. Durante il combattimento, il controllo della frizione del mulinello e l’utilizzo della flessibilità della canna sono fondamentali per assorbire le potenti tirate del pesce, avere sempre il trecciato in tensione, ci eviterà una slamata.
Dove cercarlo e in che periodo
Sappiamo che predilige frequentare in maniera particolare le scogliere naturali con fondali importanti, anche le aree portuali sono zone di assoluto interesse nella ricerca dello Sfirenide. Non ama zone con una batimetrica bassa, anche se sporadiche catture ci dicono che non si può escludere il suo incontro anche lì.
Il Barracuda svolge la sua attività predatoria principalmente durante i cambi di luce, cioè all’alba e al tramonto, anche durante la notte lo si potrà catturare, ma i momenti in cui si dovrà insistere e concentrare la nostra azione di pesca in modo particolare, sono appunto i cambi di luce.
Questo pesce lo si può incontrare durante tutto l’anno sia nelle aree portuali che nelle scogliere naturali, anche le spiagge con fondali rilevanti sono zone frequentate dallo sfirenide.
Periodi dove l’incontro diviene più probabile?
Nelle scogliere naturali la primavera rappresenta forse il momento topico, anche perché coincide con il periodo di riproduzione, da considerare che il periodo riproduttivo di questo esemplare, varia da luogo a luogo e soprattutto, regolato dalla temperatura dell’acqua.
Se vogliamo insidiarlo dalle scogliere nel periodo estivo, dovremmo scegliere zone isolate non frequentate da bagnanti e imbarcazioni varie, che ovviamente allontanano i pesci, specialmente i grossi esemplari.
All’interno delle aree portuali il miglior periodo è quello invernale, perché durante questa stagione queste zone garantiscono la presenza di pesce foraggio che risulterà essere più facile da predare rispetto ad una zona come la scogliera naturale. Nei porti predare è sicuramente più semplice, le acque sono calme e vi sono poi zone illuminate che raggruppano il pesce foraggio, le imbarcazioni e le banchine offrono poi ottimi punti per poter praticare l’attività predatoria.
Caratteristiche e tecniche dello spinning al barracuda
Lo spinning al barracuda è una tecnica di pesca che richiede sia una buona conoscenza del comportamento del pesce sia una scelta accurata dell’attrezzatura.
Questo tipo di pesca si pratica principalmente in acque salate, dove i barracuda tendono a cacciare vicino ai reef o lungo le coste rocciose. I barracuda sono attratti da movimenti rapidi e da prede che sembrano ferite o deboli.
Pertanto, un’azione di spinning veloce e irregolare spesso risulta efficace nel provocare un attacco. La chiave per una pesca di successo è combinare la velocità e l’aggressività dell’artificiale con la pazienza e la strategia, adattando il proprio stile alle condizioni del mare e all’attività del pesce.
Attrezzature Dedicate: canne e mulinelli
Se ci trovassimo ad affrontare una battuta di pesca, in un’area portuale è siamo intenzionati ad utilizzare principalmente dei minnows o long jerk, sarà azzeccata una canna intorno ai 240 metri non troppo dura “Azione fast” e quindi in grado di far lavorare gli hard bait, con una potenza di lancio di 10/30 – 10/40 grammi ed una buona riserva di potenza nel manico.
Tuttavia sarà necessario cercare di comprendere quali pesci e di che taglia potenzialmente potremmo incontrare e regolarci di conseguenza.
Se volessimo impostare la nostra battuta di pesca utilizzando principalmente esche top water tipo popper e wtd allora una canna più reattiva e rigida risulterà più indicata.
Personalmente non prediligo canne troppo rigide specialmente sul Barracuda, spesso sono complici di ferrate troppo brusche con conseguente slamata del pesce. Per quanto riguarda i mulinelli un taglia 3000/4000 risulterà essere più indicato, ovviamente con un recupero veloce.
Nelle scogliere naturali cambia tutto, qui si hanno esigenze davvero diverse, a volte si ha la necessità di lanciare i nostri long jerk il più lontano possibile.
Io personalmente utilizzo una canne da 2.70m “moderate fast” 10-35g, che non sostituirei per nessun motivo (in questi contesti); davvero troppi i vantaggi che offre questa tipologia di canne, lunghi lanci, ottimi “recuperi” dei long jerk, corretta gestione del pesce in fase di combattimento.
Artificiali e recuperi
La scelta dell’artificiale è fondamentale quando si pratica lo spinning al barracuda. I barracuda sono particolarmente attratti da esche che simulano piccoli pesci o calamari, con colorazioni brillanti e riflettenti. L’uso di spoon, jerkbait e jig può essere particolarmente efficace, poiché questi artificiali imitano il movimento errante di una preda ferita.
I Barracuda si possono insidiare davvero con moltissime tipologie di artificiali, in base alle condizioni meteo marine ed agli spot. Sono stati catturati esemplari con le più svariate tipologie di artificiali, partendo dai minnows ai poppers, i wtd e i jig, ma i long jerk rappresentano a mio parere l’esca per eccellenza e comunque un punto di partenza per chi vuol cominciare ad insidiare questo pesce.
Vediamo ora come recuperare i nostri artificiali, partiamo dal modo di predare di questo pesce. Il barracuda a differenza di molti altri pelagici ha la tendenza di predare sfruttando l’arte del mimetismo, che risulta parecchio efficace, complice la scarsa luminosità del momento in cui predilige cacciare, solitamente tende ad avvicinare le prede senza essere percepito o visto, poi sferra l’attacco con un veloce scatto.
Fatta questa considerazione si deduce che i nostri artificiali potranno procedere in acqua anche molto lentamente, simulando un pesce tranquillo. Ma in molte occasioni li ho presi anche con dei long jerk con recuperi velocissimi. Ho notato che sul cambio di luce non ci vedono molto bene, quindi e meglio affidarsi al suono che emana il nostro long, facendolo muovere con jerkate decise e veloci.
Quale colore scegliere
Questa e una bella domanda, ho un bel po’ da parlare su quest’argomento, perché e molto valido anche per molte altre specie di pesci, quindi creerò un articolo dedicato.
La scelta del colore e della dimensione dell’artificiale dovrebbe essere influenzata dalla chiarezza dell’acqua e dalle condizioni di luce. In acque torbide o al crepuscolo, colorazioni più vivaci e brillanti possono essere più efficaci. In acque chiare, tonalità più naturali e mimetiche possono risultare più attrattive. Ma nei cambi di luce dove il barra diventa più attivo, si dovrà puntare assolutamente su una colorazione bianca o verde, con la schiena di colore giallo o arancione fluo, sono i colori infallibili.
La mia attrezzatua:
- Canna: Ilicium 500 270m 10-35g
- Mulinello: Daiwa fuego 4000
- Trecciato: Daiwa j-braid 0.16
- Fluorocarbon: Daiwa J-Fluorocarbon 0.35